C’è la software house che per accogliere le richieste di tutti i clienti lavora giorno e notte. C’è il tax e legal advisor che ha aumentato il numero di dipendenti perché “dovremo dare più valore aggiunto”. C’è anche la grande azienda che per mettersi in regola ha iniziato a rivedere i propri processi con largo anticipo. Per tutti, però, la fatturazione elettronica obbligatoria è una grande opportunità. Ognuno di loro coglie un aspetto diverso della novità, ma tutti sono consapevoli di dover pazientare in questa fase di transizione. Nessuno si è spaventato per le difficoltà iniziali. L’arrivo delle email e il loro utilizzo quotidiano sono stati uno choc culturale. All’inizio nessuno sembrava capirci nulla. Oggi non possiamo farne a meno. Anche perché hanno migliorato le nostre vite. Perché dovremmo avere un approccio diverso nei confronti della fattura elettronica?”. Sergio Pellone, commercialista partner di Talea, società di tax e legal advisor, riconosce i problemi del debutto, ma è lucido nell’analisi: “Molti pensavano che a fine anno sarebbe arrivata la tradizionale proroga che avrebbe fatto slittare l’obbligo della fattura elettronica di qualche mese. Per fortuna non è stato così, ma è chiaro con questo atteggiamento precario in tanti si siano fatti trovare impreparati”.

 

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